Seguire la volontà di Dio
(seconda parte)
Pietro Bolognesi 18/07/23
Romani 12:2
6. Voi desiderate essere insegnati (Sal. 143:10; Sal. 25:9)
Nei Salmi citati viene insegnato che noi non siamo capaci di dirigere da soli i nostri passi, (Ger 10,23) perciò abbiamo bisogno che Dio stesso ci insegni. Se ci apriamo al Dio che ci insegna, Dio produce in noi un orizzonte nuovo e ci impregna dei Suoi pensieri (Ger. 24:7; Sal. 37:23; Prov. 3:6). Essere insegnati da Dio non rappresenta una scorciatoia, è piuttosto lasciarsi impregnare dalla frequentazione della Parola di Dio che crea nuove categorie in noi.
A. La rivelazione scritta non ha necessariamente bisogno di segni particolari e ulteriori rivelazioni.
B. I segni possono avere un loro valore nella vita cristiana, in quanto fede e vista non sono contrapposti (Gv. 20:29).
C. I segni appaiono necessari quando c'è distanza dal modo usuale di agire di Dio.
D. I segni restano nell'ambito della libertà di Dio. Aggrapparsi ai segni a volte può essere dannoso se non ne abbiamo una visione corretta.
E. La paura e l'esitazione davanti alla volontà di Dio sono due cose completamente diverse. Si può essere esitanti davanti ai nuovi modi di procedere di Dio ma non essere prede della paura, che significa maggior distanza dalla volontà di Dio.
7. Voi volete estendere il Regno di Dio
("...il tuo Spirito benevolo mi guidi in terra piana")
Il salmista, al versetto 10 del Salmo 143, parla dello spirito benevolo di Dio che lo guida in terra piana, questo sembra allargare la sua prospettiva. Bisogna capire che quando facciamo il bene stiamo estendendo il Regno di Dio anche se non ne abbiamo la percezione. Per questo sono necessari gli occhi della fede. Ci sono modi di leggere le Scritture che pongono delle barriere, dei confini, all'opera di Dio, come fece il profeta Giona, per esempio. L'insegnamento biblico ci fa andare al di là dell'azione di Dio nel suo popolo, perché il Suo Regno si estende ed ha ricadute sistemiche su tutte le nazioni. I cristiani anelano alla trasformazione di tutta la realtà (Rm 12,2), la Riforma si riappropriò di questo quando parlava del progressivo avanzamento del Regno di Dio e questo accade nei e attraverso i cristiani.
8. Voi avete dei consiglieri
Il Signore non ci farà realizzare grandi cambiamenti senza la comunione di persone timorate di Lui nell'Alleanza che Egli ci dona (Prov. 15:22). È bello sapere che ci sono persone che possono esserci accanto e che ci aiutano a uscire dall'angoscia dell'autoreferenzialità. A volte si pensa che la scelta della volontà di Dio sia un processo decisionale in cui la si può mancare, ma la comprensione della volontà di Dio non è legata ad un episodio frammentario, è invece un desiderio di comprendere l'ampiezza del Suo progetto. Vogliamo quindi valorizzare la comunità credente in modo da aumentare la nostra capacità di discernere. È importante dunque rompere questo schema frammentario per abbracciare la visione della volontà di Dio nella sua grande estensione (Sal. 37: 23-24; Sal. 73:23-24; Fil. 4:6).
9. Voi volete glorificare Dio
La vera questione è il desiderio che le mie scelte siano davvero per la gloria di Dio. La conoscenza di Dio, infatti, è la conoscenza di noi davanti a Lui. Quando la cerchiamo, bisogna prendere le distanze dall'individualismo e dal narcisismo, perché la Sua volontà non è per noi e basta, in quanto c'è qualcosa di più grande e dinamico che mi inserisce in questo orizzonte così grande della Sua gloria. Dobbiamo chiederci se davvero vogliamo ciò che glorifica Lui o solo quello che ci reca qualche piccolo beneficio. (Rm 11,36) I riformatori avevano capito quanto la religiosità del tempo servisse solo a soddisfare l'ego dell'uomo. Quando formularono il Soli Deo Gloria, toglievano l'uomo e i suoi bisogni dal centro dell'universo per valorizzare la gloria di Dio. Finalmente la religione diventava monoteista.