Io definito da Dio
Leonardo De Chirico 25/07/22
Qual è la nostra vera identità? Chi siamo noi? A chi diamo la parola? A quale voce diamo l'autorevolezza per definirci? Nel mondo moderno, sono tante le voci che tentano di definirci offrendo soluzioni che si rivelano però molto deludenti. La risposta vera e definitiva, la si trova solo nella Parola di Dio, perché solo Lui ha il diritto di definire la nostra identità. Studiando la prima lettera di Pietro, è emersa chiaramente l’esortazione dell’apostolo a rifondare la nostra identità sulla consapevolezza che è Dio che detiene ed esercita la facoltà di definirci a prescindere dalle circostanze anche tossiche che possiamo vivere. Siamo:
- Forestieri ma ben conosciuti (1 Pt 1,1-2)
- Morti ma rinati (1 Pt 1,3)
- Dispersi ma eredi (1 Pt 1,3-5)
- Provati ma felici (1 Pt 1,6-9)
- Sballottati ma salvati (1 Pt 1,9)
- Ultimi ma al centro di un progetto (1 Pt 10-12)
- Coinvolti ma santi (1 Pt 13)
Sin qui la lettera di Pietro ci mette di fronte ad una sorte di indicativo. Dio ci vede così, ci ha creati e collocati in questa realtà. Avendo assimilato questo, c’è un incoraggiamento imperativo, un’esortazione. Siamo già in Cristo PERCIO’, possiamo già fare nostra questa identità e abbiamo speranza di movimento sulla base di ciò che siamo. Questo deve muovere un’azione di risposta “…Perciò, dopo aver predisposto la vostra mente all'azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della rivelazione di Gesù Cristo” (1Pt 1,13). Vivete quello che siete, chi siete. Molte vite cristiane si incagliano sul “perciò” e rimangono sulla soglia del v. 13, al di qua del “perciò” incapaci di cogliere la spinta ad essere quello che già sono.
Disincaglia il PERCIO’, lascia che la sfida del perciò ti rinvigorisca.